Due fra le caratteristiche più importanti di una buona progettazione sono:
Il design si occupa di come funzionano le cose.
Le macchine non hanno flessibilità e buon senso. Quando non si seguono le sue regole, spesso note solo ai progettisti, e si sbaglia, la colpa viene scaricata su chi la manovra, accusato di non capirla e di non seguirne i rigidi protocolli.
Le ragioni delle carenze nell’interazione uomo-macchina sono numerose. Alcune nascono dai limiti della tecnologia attuale, altre da limitazione intenzionali dei progettisti, altre per i limiti atti ad abbassare i costi di produzione. Ma quasi sempre i problemi derivano dalla totale incomprensione dei principi di design.
Gli ingegneri sono formati a un tipo di pensiero logico. Dunque finiscono per credere che tutti debbano pensare in quel modo e progettano le loro macchine di conseguenza.
Dobbiamo invece accettare il comportamento umano per quello che è, non per quello che dovrebbe essere.
È una filosofia progettuale.
Vuol dire partire da una buona conoscenza degli esseri umani e dei bisogni che il progetto intende soddisfare. Questa conoscenza deriva principalmente dell’osservazione, perchè le persone spesso non sono consapevoli dei loro veri e bisogni e magari nemmeno delle difficoltà che incontrano. Specificare esattamente ciò che ci interessa definire è uno degli aspetti più difficili.
L’esperienza è cruciale, perché determina la tonalità del ricordo che conserviamo delle interazioni con gli oggetti.
Riprendiamo il concetto di Visibilità accennato nell’introduzione, che nasce dalla corretta applicazione di 5 concetti psicologici fondamentali: